Rosso rubino lucente, con aromi di una freschezza vivace ed un impatto aromatico intenso con note di rosa, chiodi di garofano, cannella e buccia d’arancia. Un sorso che incanta con un’elegante struttura ed un affascinante gioco fra acidità, dolcezza e tannino.
Il Moscato Rosa è un vitigno dalle antiche origini che deve il suo nome all’intenso profumo di rosa.
Non è un passito e non viene fatta la vendemmia tardiva, ma è l’uva stessa ad avere un alto residuo zuccherino naturale e viene vendemmiata quando è matura secondo l’andamento dell’annata, ma sempre con una resa notevolmente avara.
Le uve vengono vinificate come un vino rosso, ma con breve macerazione per evitare l’estrazione di tannini troppo astringenti. Al raggiungimento delle caratteristiche desiderate, la fermentazione viene interrotta con l’ausilio del freddo, quindi resta in botti d’acciaio fino all’imbottigliamento.
Le viti del Moscato Rosa crescono ad un’altitudine tra 250 e 300 metri in una zona molto ventilata. Il vento è essenziale per evitare i ristagni di umidità che causerebbero lo sviluppo di muffe come la botrite, la quale porterebbe a una diminuzione dell’intensità colorante e distruggerebbe la molteplicità delle componenti aromatiche. I terreni scelti per il Moscato Rosa sono orientati verso sud/sud-ovest e sono composti da un miscuglio di porfido, sabbia, argilla e calcare.
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Rosso rubino lucente, con aromi di una freschezza vivace ed un impatto aromatico intenso con note di rosa, chiodi di garofano, cannella e buccia d’arancia. Un sorso che incanta con un’elegante struttura ed un affascinante gioco fra acidità, dolcezza e tannino.
Il Moscato Rosa è un vitigno dalle antiche origini che deve il suo nome all’intenso profumo di rosa.
Non è un passito e non viene fatta la vendemmia tardiva, ma è l’uva stessa ad avere un alto residuo zuccherino naturale e viene vendemmiata quando è matura secondo l’andamento dell’annata, ma sempre con una resa notevolmente avara.
Le uve vengono vinificate come un vino rosso, ma con breve macerazione per evitare l’estrazione di tannini troppo astringenti. Al raggiungimento delle caratteristiche desiderate, la fermentazione viene interrotta con l’ausilio del freddo, quindi resta in botti d’acciaio fino all’imbottigliamento.
Le viti del Moscato Rosa crescono ad un’altitudine tra 250 e 300 metri in una zona molto ventilata. Il vento è essenziale per evitare i ristagni di umidità che causerebbero lo sviluppo di muffe come la botrite, la quale porterebbe a una diminuzione dell’intensità colorante e distruggerebbe la molteplicità delle componenti aromatiche. I terreni scelti per il Moscato Rosa sono orientati verso sud/sud-ovest e sono composti da un miscuglio di porfido, sabbia, argilla e calcare.
| Regione | ITALIA - Trentino-Alto Adige |
|---|---|
| Denominazione | Alto Adige-Südtirol DOC |
| Vitigno | Moscato Rosa |
| Annata | 2024 |
| Alcol (%) | 10,5 |
| Litri | Bottiglia 0,50 L |
| Abbinamenti | Per un aperitivo particolare, ideale con crostate ai frutti di bosco, dessert a base di cacao o semplicemente come vino da meditazione. |
| JAMES SUCKLING | 92/100 |
L'azienda
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FRANZ HAAS
Nasce nel 1880 e da ben sette generazioni viene tramandata ad un Franz Haas. La cantina si estende con i suo vigneti, frutteti e prati di montagna da altitudini di 400 metri fino a vette di 1150 metri, dove proprio a queste estreme altezze sono state piantate viti di Pinot Nero. Con una così vasta distesa di terreni coltivati ne segue una grande diversità di clima e di morfologia del terreno, passando da strati di sabbia profirica ad argilla e calcare. Le viti sono curate con il massimo rispetto per l'ambiente e crescono in un territorio in cui gli interventi sono ridotti al minimo. Franz Haas è da sempre un grande appassionato e cultore del Pinot Nero, ma i vini prodotti sono ottenuti anche dalle altre principali varietà vitate del Südtirol, tutte puntualmente interpretate senza mai trascurarne eleganza e bevibilità. Le uve in cantina sono lavorate seguendo con metodo e rigore le tradizioni di un tempo, impiegando le più moderne tecnologie enologiche. Le bottiglie sono impreziosite dal genio creativo di Riccardo Schweizer, artista trentino, che nel tempo ha collaborato con Picasso, Chagall e Le Corbusier, e che creò le etichette donate da Maria Luisa Manna a Franz, come buon auspicio per l’uscita dei suoi vini. Etichette che ancora oggi ritroviamo, inconfondibili e riconoscibilissime ovunque. E' una delle imprese vitivinicole più prestigiose della regione, puntualmente capace di coniugare i grandi numeri con un’eccezionale qualità. |
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