Si presenta brillante e limpido di colore giallo con riflessi dorati. La luminosità è notevole, l’effervescenza sostenuta, con un perlage molto persistente. Al primo naso è un vino fine e fresco, fruttato con note di frutti a polpa bianca (pera, mela renetta), di albicocca, ma anche di nocciole e di mandorle fresche. Alcune note floreali e speziate conferiscono ulteriore complessità. Al secondo naso si rivela una grande intensità olfattiva con note più marcate di brioche e biscotto. L’attacco al palato è molto deciso. Il vino è equilibrato, abbastanza rotondo e polposo, con aromi di frutti maturi. Il finale è lungo, il dosaggio ben integrato lascia il posto alla freschezza caratteristica dello Chardonnay, molto presente nell’assemblaggio.
L'assemblaggio è costituito al 40% di Chardonnay, dal 57% di Pinot Noir e dal 3% di Pinot Meunier, comprendente dal 20 al 25% di vini di riserva delle due annate precedenti. Fermenta in tini d’acciaio con malolattica svolta, per poi riposare almeno per 36 mesi
Le sue uve, provenienti soprattutto dalla Côte des Blancs e dalla Montagne de Reims, sono il fulcro della Cuvée.
Le bottiglie dello Champagne RUINART Brut “R de Ruinart” hanno il privilegio di riposare ed evolvere nelle caverne scavate nel calcare di epoca gallo-romana, monumento storico nazionale dal 1931. Vere e proprie cattedrali strappate al sottosuolo, con una profondità che raggiunge anche i 38 metri e che si sviluppano in otto chilometri di gallerie.
Un grande classico, un assemblaggio invariato da moltissimi anni, caratterizzato da quel volume e da quella ricchezza che contraddistinguono lo stile Ruinart.
Affidabile!
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Si presenta brillante e limpido di colore giallo con riflessi dorati. La luminosità è notevole, l’effervescenza sostenuta, con un perlage molto persistente. Al primo naso è un vino fine e fresco, fruttato con note di frutti a polpa bianca (pera, mela renetta), di albicocca, ma anche di nocciole e di mandorle fresche. Alcune note floreali e speziate conferiscono ulteriore complessità. Al secondo naso si rivela una grande intensità olfattiva con note più marcate di brioche e biscotto. L’attacco al palato è molto deciso. Il vino è equilibrato, abbastanza rotondo e polposo, con aromi di frutti maturi. Il finale è lungo, il dosaggio ben integrato lascia il posto alla freschezza caratteristica dello Chardonnay, molto presente nell’assemblaggio.
L'assemblaggio è costituito al 40% di Chardonnay, dal 57% di Pinot Noir e dal 3% di Pinot Meunier, comprendente dal 20 al 25% di vini di riserva delle due annate precedenti. Fermenta in tini d’acciaio con malolattica svolta, per poi riposare almeno per 36 mesi
Le sue uve, provenienti soprattutto dalla Côte des Blancs e dalla Montagne de Reims, sono il fulcro della Cuvée.
Le bottiglie dello Champagne RUINART Brut “R de Ruinart” hanno il privilegio di riposare ed evolvere nelle caverne scavate nel calcare di epoca gallo-romana, monumento storico nazionale dal 1931. Vere e proprie cattedrali strappate al sottosuolo, con una profondità che raggiunge anche i 38 metri e che si sviluppano in otto chilometri di gallerie.
Un grande classico, un assemblaggio invariato da moltissimi anni, caratterizzato da quel volume e da quella ricchezza che contraddistinguono lo stile Ruinart.
Affidabile!
| Regione | FRANCIA - Montagne de Reims |
|---|---|
| Denominazione | Champagne AOC |
| Categoria del Produttore | NM: Négociant Manipulant |
| Vitigno | Pinot Noir 57%, Chardonnay 40%, Pinot Meunier 3% |
| Stile | METODO CLASSICO - Champenoise |
| Dosaggio | Brut |
| Annata | S.A. |
| Alcol (%) | 12 |
| Litri | Bottiglia 0,75 L |
| Abbinamenti | Si accompagna con un antipasto o piatti leggeri e delicati come ostriche affogate, capesante alla plancha. Ottimo anche con dei formaggi dalla stagionatura breve e molto cremosi. |
L'azienda
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RUINART - LVMH
All’origine di tutto troviamo il nome del monaco benedettino Dom Thierry Ruinart, vissuto a cavallo tra XVII e XVIII secolo, teologo e storico, ma soprattutto persona brillante, intuitiva e visionaria, che a soli 23 anni, sentendo parlare di un nuovo vino non ancora chiamato “Champagne” ma particolarmente in voga tra gli aristocratici parigini, riuscì a comprendere che quello che allora era identificato come “vin de bulles”, ovvero vino con le bollicine, avrebbe avuto un grande futuro. Una storia che è ufficialmente iniziata il 1° settembre 1729, quando Nicolas Ruinart, 33 anni, commerciante di drapperie in Reims come il padre e nipote di Dom Thierry Ruinart, apre il suo primo registro contabile dedicato proprio al “vin de bulles”. Le prime bottiglie sono destinate ai suoi clienti tradizionali come regalo dopo l’acquisto di drappi e stoffe. Ma Nicolas è un uomo d'affari accorto e raffinato, dotato della stessa visione pionieristica dello zio Thierry Ruinart. La storia gli dà ragione: solo sei anni più tardi infatti la famiglia abbandona il commercio dei tessuti per dedicarsi al commercio dello Champagne. La Maison cresce rapidamente: dalle 170 bottiglie vendute nel 1730 si passa alle oltre 36mila del 1761, fino alla definitiva affermazione durante l’Ottocento. Uno stile che si basa sullo chardonnay e sulla sua eleganza, senza mai perdere di vista densità e volume. Acquistato nel 1963 da Moët et Chandon, oggi parte del più grande gruppo LVMH, il marchio Ruinart continua a essere ancora adesso indiscutibilmente sinonimo dei migliori e dei più eccellenti Champagne. |
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